«Cari fratelli e sorelle… il Figlio di Dio, dopo essersi fatto uomo in obbedienza al Padre, divenendo in tutto simile a noi eccetto il peccato (cfr Eb 4,15), ha accettato di compiere fino in fondo la sua volontà, di affrontare per amore nostro la passione e la croce, per farci partecipi della sua risurrezione, affinché in Lui e per Lui possiamo vivere per sempre, nella consolazione e nella pace. Vi esorto pertanto ad accogliere questo mistero di salvezza, a partecipare intensamente al Triduo pasquale, fulcro dell’intero anno liturgico e momento di particolare grazia per ogni cristiano; vi invito a cercare in questi giorni il raccoglimento e la preghiera, così da attingere più profondamente a questa sorgente di grazia. A tale proposito, in vista delle imminenti festività, ogni cristiano è invitato a celebrare il sacramento della Riconciliazione, momento di speciale adesione alla morte e risurrezione di Cristo, per poter partecipare con maggiore frutto alla Santa Pasqua»
Benedetto XVI Udienza Generale di mercoledì 20 aprile 2011
I RITI DELLA SETTIMANA SANTA IN CATTEDRALE
25 marzo – Domenica delle Palme e della Passione del Signore
Alle ore 10.15 Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme nella chiesa di San Carlo (via Palazzo di Città), processione e Messa in Cattedrale presieduta dal Vescovo.
29 marzo – Giovedì Santo
Alle ore 9.00 preghiera comunitaria delle Lodi; ore 9.30 Messa del Crisma concelebrata dal Vescovo con il suo presbiterio; ore 18.00 Messa nella Cena del Signore; la Cattedrale è aperta fino alle ore 23.00 per l’adorazione del Santissimo Sacramento.
30 marzo – Venerdì Santo
Alle ore 9.00 preghiera comunitaria dell’Ufficio delle letture e delle Lodi; ore 18.00 Celebrazione della Passione del Signore presieduta dal Vescovo.
31 marzo – Sabato Santo
Alle ore 9.00 preghiera comunitaria dell’Ufficio delle letture e delle Lodi; ore 10.00-12.00 e 16.00-18.30 Confessioni; ore 21.00 Veglia pasquale nella notte santa presieduta dal Vescovo.
1° aprile – Domenica di Risurrezione
Messe alle ore 8.00, 10.30 presieduta dal Vescovo e 18.00.
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Cos’è la “Settimana Santa”?
Nella Settimana Santa la Chiesa celebra i misteri della salvezza portati a compimento da Cristo negli ultimi giorni della sua vita, a cominciare dal suo ingresso messianico in Gerusalemme. Il Tempo quaresimale continua fino al Giovedì Santo. Dalla Messa vespertina «nella cena del Signore» inizia il Triduo pasquale, che continua il Venerdì Santo «nella passione del Signore» e il Sabato Santo, ha il suo centro nella Veglia pasquale e termina ai Vespri della Domenica di Risurrezione.
Domenica delle palme e della passione del Signore
La Settimana Santa ha inizio la Domenica delle palme e della passione del Signore che unisce insieme il trionfo regale di Cristo e l’annunzio della passione. Fin dall’antichità si commemora l’ingresso del Signore in Gerusalemme con la solenne processione, con cui i cristiani celebrano questo evento, imitando le acclamazioni e i gesti dei fanciulli ebrei, andati incontro al Signore al canto dell’«Osanna».
Messa del Crisma
La Messa crismale, che il vescovo concelebra con i presbiteri delle diverse zone della diocesi e durante la quale benedice il santo crisma e gli altri oli, è considerata una delle principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio del vescovo e un segno della stretta unione dei presbiteri con lui. Infatti con il crisma consacrato dal vescovo vengono unti i neobattezzati e segnati in fronte i candidati alla Confermazione. A sua volta, l’unzione con l’olio dei catecumeni prepara e predispone i catecumeni stessi al Battesimo. E infine l’olio degli infermi reca ai malati sostegno e conforto nelle loro infermità. All’unzione con l’olio dei catecumeni viene esteso l’effetto degli esorcismi: i battezzandi ne ricevono vigore per rinunziare al diavolo e al peccato, prima di apprestarsi al fonte e rinascervi a vita nuova. L’unzione con l’olio degli infermi, il cui uso è attestato da san Giacomo, conferisce ai malati il rimedio per le infermità dell’anima e del corpo, perché essi possano così sopportare e combattere vigorosamente il male e ottenere il perdono dei peccati.
La benedizione dell’olio degli infermi, dell’olio dei catecumeni e del crisma vien fatta normalmente dal vescovo il Giovedì della Settimana Santa nella Messa propria che si celebra al mattino.
Messa vespertina del Giovedì Santo «nella cena del Signore»
Con la Messa celebrata nelle ore vespertine del Giovedì Santo, la Chiesa dà inizio al Triduo pasquale e ha cura di far memoria di quell’ultima cena in cui il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, amando sino alla fine i suoi che erano nel mondo, offrì a Dio Padre il suo Corpo e Sangue sotto le specie del pane e del vino e li diede agli apostoli in nutrimento e comandò loro e ai loro successori nel sacerdozio di farne l’offerta. Tutta l’attenzione dell’anima deve rivolgersi ai misteri che in questa Messa soprattutto vengono ricordati: cioè l’istituzione dell’Eucaristia, l’istituzione dell’Ordine sacerdotale e il comando del Signore sulla carità fraterna.
Venerdì Santo «nella passione del Signore»
In questo giorno in cui «Cristo nostra pasqua è stato immolato», la Chiesa con la meditazione della passione del suo Signore e sposo e con l’adorazione della croce commemora la sua origine dal fianco di Cristo, che riposa sulla croce, e intercede per la salvezza di tutto il mondo. In questo giorno la Chiesa, per antichissima tradizione, non celebra l’Eucaristia; la santa comunione viene distribuita ai fedeli soltanto durante la celebrazione della passione del Signore; ai malati, che non possono prendere parte a questa celebrazione, si può portare la comunione in qualunque ora del giorno. Il venerdì della passione del Signore è giorno di penitenza obbligatoria in tutta la Chiesa, da osservarsi con l’astinenza e il digiuno.
Sabato Santo
Il Sabato Santo la Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua passione e morte, la discesa agli inferi e aspettando nella preghiera e nel digiuno la sua risurrezione. Oggi la Chiesa si astiene del tutto dal celebrare il sacrificio della Messa. La santa comunione si può dare soltanto in forma di viatico.
Veglia pasquale «nella notte santa»
Per antichissima tradizione questa notte è in onore del Signore e la veglia che in essa si celebra commemorando la notte santa in cui Cristo è risorto è considerata come madre di tutte le sante veglie. In questa veglia infatti la Chiesa rimane in attesa della risurrezione del Signore e la celebra con i sacramenti dell’iniziazione cristiana. La Veglia pasquale, in cui gli ebrei attesero di notte il passaggio del Signore che li liberasse dalla schiavitù del faraone, fu da loro osservata come memoriale da celebrarsi ogni anno; era la figura della futura vera pasqua di Cristo, cioè della notte della vera liberazione, in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro.
Fin dall’inizio la Chiesa ha celebrato la pasqua annuale, solennità delle solennità con una veglia notturna. Infatti la risurrezione di Cristo è fondamento della nostra fede e della nostra speranza e per mezzo del Battesimo e della Cresima siamo stati inseriti nel mistero pasquale di Cristo: morti, sepolti e risuscitati con lui, con lui anche regneremo. Questa veglia è anche attesa escatologica della venuta del Signore.
La veglia si svolge in questo modo: dopo il «lucernario» e il «preconio» pasquale (prima parte della veglia), la santa Chiesa medita «le meraviglie» che il Signore ha compiuto per il suo popolo fin dall’inizio (seconda parte o liturgia della parola), fino al momento in cui, con i suoi membri rigenerati nel battesimo (terza parte), viene invitata alla mensa, che il Signore ha preparato al suo popolo, memoriale della sua morte e risurrezione, in attesa della sua venuta (quarta parte).
Domenica di Risurrezione e Tempo pasquale
La celebrazione della Pasqua continua nel Tempo pasquale. I cinquanta giorni che si succedono dalla Domenica di Risurrezione alla domenica di pentecoste, si celebrano nella gioia come un solo giorno di festa, anzi come «la grande domenica». Questo sacro tempo dei cinquanta giorni si conclude con la Domenica di Pentecoste, in cui si commemora il dono dello Spirito Santo effuso sugli apostoli, i primordi della Chiesa e l’inizio della sua missione a tutte le lingue, i popoli e le nazioni.
Dalla lettera circolare della Congregazione per il Culto “Paschalis sollemnitatis”. Per la Messa del Crisma: CEI, Premesse, in “Benedizione degli oli e dedicazione della chiesa e dell’altare”.