L’AC È PRESENTE – Domenica 26 aprile
In queste settimane nelle quali restiamo a casa vogliamo aiutarci e aiutare a ricordare che Gesù è anche nella semplicità delle cose di casa, la nostra Chiesa domestica!
L’Azione Cattolica vuole farsi presente con una proposta diversa ogni settimana per sentirci più uniti, ragazzi, giovani e adulti, tra noi e con Dio.
Per questa settimana, che continua a prolungare la nostra gioia pasquale, a partire dal Vangelo secondo Luca (24,13-35) ci poniamo insieme questa domanda: “Non bisognava che il Cristo patisse questo per entrare nella sua gloria?”. Dio ci mostra che non c’è fatica, storia negativa, sciagura, tragedia umana in cui non abiti il fremito della vita, la forza della Resurrezione. Il nostro compito è far sgorgare, dal cuore, la richiesta: “Resta con noi Signore, perché si fa sera”.
Ecco quindi che proponiamo di vivere un momento di preghiera nelle nostre case. Accendiamo una piccola luce, leggiamo insieme il Vangelo di questa domenica e cantiamo il brano “Resta qui con noi” (in appendice trovate entrambi). Vi proponiamo di portare in questa preghiera un segno che esprima la vita: un nostro disegno, uno scritto, una foto (magari del Battesimo o della Prima Comunione), una nostra creazione… sarà il nostro piccolo “partire senza indugio” dall’incontro con la Parola di Dio.
Auguriamo di vivere la preghiera con quello stesso ardore che era nel cuore dei discepoli nel Vangelo.
La Presidenza Diocesana
Vangelo e Canto
Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Lc 24, 13-35
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Per il canto vi proponiamo una versione cantata in questa quarantena da un coro: anche noi, a distanza, uniamo le nostre voci.
Le ombre si distendono scende ormai la sera
e si allontanano dietro i monti
i riflessi di un giorno che non finirà,
di un giorno che ora correrà sempre
perché sappiamo che una nuova vita
da qui è partita e mai più si fermerà.
Resta qui con noi il sole scende già,
resta qui con noi Signore è sera ormai.
Resta qui con noi il sole scende già,se tu sei fra noi la notte non verrà.
S’allarga verso il mare il tuo cerchio d’onda
che il vento spingerà fino a quando
giungerà ai confini di ogni cuore,
alle porte dell’amore vero;
come una fiamma che dove passa brucia,
così il Tuo amore tutto il mondo invaderà.
Resta qui con noi il sole scende già,
resta qui con noi Signore è sera ormai.
Resta qui con noi il sole scende già,se tu sei fra noi la notte non verrà.
Davanti a noi l’umanità lotta, soffre e spera
come una terra che nell’arsura
chiede l’acqua da un cielo senza nuvole,
ma che sempre le può dare vita.
Con Te saremo sorgente d’acqua pura,
con Te fra noi il deserto fiorirà.
Resta qui con noi il sole scende già,
resta qui con noi Signore è sera ormai.
Resta qui con noi il sole scende già,se tu sei fra noi la notte non verrà.