Giovedì 16 gennaio 2025 alle ore 9.30 si è tenuto il ritiro del Clero diocesano a Villa San Pietro di Susa. La meditazione, guidata dal card. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, si è concentrata sulla carità, tema della sua ultima Lettera pastorale «Voi stessi date loro da mangiare» (luglio 2024).
Qui di seguito il resoconto dell’incontro a cura di Federica Bello su «La Valsusa» del 23 gennaio 2025.
Una mattinata intensa di riflessione, ma anche di fraternità, quella che ha visto confluire il clero della diocesi di Susa a Villa San Pietro giovedì 16 gennaio per un incontro con il vescovo Repole sulla sua ultima Lettera pastorale «Voi stessi date loro da mangiare. Lettera sulla carità e sulla fede». Dopo la preghiera – primo momento in cui anche la grazia della contemplazione del creato è stata un rimando a quella gratuità radicata nel Padre che anima poi la carità di ogni battezzato – l’intervento del cardinale si è sviluppato su tre direttrici: «quelle che sono alcune possibili distorsioni pastorali» nel servizio ai poveri; «la riflessione che c’è attorno alla teologia, e anche nella cultura attuale, sul dono e che genera possibili stimoli a ripensare ciò che è la carità cristiana»; infine la consapevolezza di «come la Chiesa tutta nasce dalla carità di Cristo» e i conseguenti «possibili cambiamenti che si possono mettere in atto» secondo questa prospettiva.
Tra le prime distorsioni pastorali evidenziate «il pensare che tutto sommato la carità riguardi solo qualche gruppo specializzato all’interno della Chiesa e delle nostre comunità cristiane. C’è molto di buono nel fatto che noi, nell’arco della nostra storia, abbiamo organizzato anche l’attività caritativa, abbiamo addirittura un’istituzione veramente preziosa e profonda in Italia che è la Caritas, così come c’è molto di buono nel fatto che si sono creati dei gruppi ad hoc nella storia della Chiesa collegati soprattutto a dei carismi – pensiamo al carisma vincenziano – e questo fa sì che nelle nostre comunità siano cresciuti anche dei gruppi particolarmente sensibili all’azione caritativa. Non è un problema che esistano dei gruppi che fanno in maniera specializzata questo. Il problema, e potrebbe essere appunto una distorsione pastorale, è che allora la carità riguarda questi e non riguarderebbe tutto il resto della comunità cristiana». Altra possibile distorsione si verifica «quando interpretiamo la carità come limitata ad essere una risposta ai bisogni che di volta in volta emergono nel contesto in cui siamo. Di nuovo, non è brutto rispondere a dei bisogni ma, come vedremo, probabilmente quando parliamo della carità di Cristo che fonda la Chiesa e che dovrebbe essere un po’ l’anima della nostra stessa carità, della carità ecclesiale, non possiamo limitarci semplicemente a rispondere a dei bisogni». Infine un richiamo al rischio di una riduzione efficientistica della carità, del percepire nella carità «un luogo di gratificazione» e di «una carità che non ha connessione con altre dimensioni pastorali».
Come affrontare dunque queste distorsioni e come orientare l’azione caritativa in un contesto di cambiamento sociale ed ecclesiale? Al centro un punto fermo: «La Chiesa, prima ancora di fare la carità, nasce costantemente dalla carità», «la Chiesa nasce incessantemente da un dono, da una caritas, che è niente meno che la caritas di Dio», e «tutta la vita di Gesù, tutta l’esistenza di Gesù è stata una pro-esistenza, una esistenza in favore di altri». Riconoscere questo, ha concluso «significa anzitutto che noi siamo chiamati come Chiesa a rimanere nella carità che ci fonda». Un rimanere che dà poi senso al rapporto con i poveri che è anzitutto relazione, amicizia, reciprocità.
Riflessione articolata, che ha animato un ampio confronto tra i sacerdoti, la condivisione sul vissuto, il desiderio di aiutare anche i laici in questo percorso di formazione a una carità coessenziale per il cristiano.
Federica Bello su «La Valsusa» del 23 gennaio 2025
(in alto a destra, l’immagine che campeggia sulla copertina dell’ultima Lettera pastorale del card. Repole, luglio 2024)