Veglia Missionaria: uno sguardo di speranza al futuro!

Bella, commovente, toccante, sentita, entusiasmante, stimolante, incoraggiante: sono queste alcune delle espressioni uscite dalla bocca di coloro che hanno partecipato, sabato 21 ottobre 2017, alla Veglia Missionaria nel Santuario della Madonna del Rocciamelone a Mompantero. Almeno 140 fedeli, provenienti dalle diverse zone della diocesi di Susa, rappresentanti delle Suore Francescane Missionarie di Susa, delle Suore di san Giuseppe, i giovani di Villarfocchiardo con in testa il loro parroco don Antonello, gli amici di Sant’Antonino che, insieme alle novizie delle Missionarie della Consolata, hanno animato con splendidi canti la celebrazione, le ragazze del Gruppo missionario di Rubiana; e ancora, i parroci di Almese, Villar Dora, Susa, Giaglione, Exilles, Sant’Antonino, Sant’Ambrogio e il cappellano dell’ospedale civile di Susa; i giovani preti venuti dal Togo a dare una mano in diocesi: don Honoré, don Marcello e don Silvestro. Tutti insieme, sotto la guida del nostro vescovo mons. Alfonso Badini Confalonieri, abbiamo cantato, ascoltato, riflettuto e pregato. La celebrazione si è articolata in quattro momenti che avevano al centro: 1) lo stupore per la messe abbondante che Dio ha seminato e fatto crescere nel mondo; 2) il riconoscimento dei nostri limiti/peccati e la gratitudine nei confronti di Dio che sempre ci previene con il Suo Amore; 3) la contemplazione dell’opera da Lui compiuta attraverso un piccolo ma significativo esempio di missionarietà: quello del gruppo di volontari di “Tengo al Togo”; 4) la libera adesione al progetto che Dio ha su di noi per essere sempre e dovunque testimoni e missionari del Vangelo. Suggestiva, all’inizio della Veglia, la processione dei fedeli che partendo dai loro posti hanno collocato una spiga di grano (consegnata loro al momento dell’ingresso nel Santuario) nell’apposito contenitore ai piedi della croce, a simboleggiare l’offerta a Cristo di quanto con la Sua Grazia abbiamo saputo e potuto fare nella nostra vita, come operai che Dio ha chiamato nella Sua messe. Molto toccante, e nello stesso tempo fonte di consolazione e stimolo per guardare con speranza al futuro, è stata poi la testimonianza di Anna e Ciro Cirillo: la sofferenza per la perdita del loro figlio Francesco, nel 2008, si è trasformata in impegno per chi nel Togo è nella povertà e nella malattia. Un impegno, il loro, che va avanti da nove anni e che ha saputo coinvolgere ed entusiasmare anche alcuni giovani, come Alessia. Il nostro vescovo, mons. Alfonso Badini Confalonieri, ci ha infine aiutato a riflettere sul brano del Vangelo di Luca (10,1-24) che narra la scelta e l’invio dei settantadue discepoli da parte di Gesù. Questi ci ricorda che i missionari (e tutti noi siamo chiamati ad esserlo): a) devono cooperare tra di loro; b) sono corresponsabili del risultato; c) devono condividere con i fedeli quanto essi hanno; d) devono occuparsi di chi è nella malattia, nel dolore, nella povertà, nell’emarginazione; e) devono annunciare e testimoniare la venuta del Regno dei cieli; f) non devono scoraggiarsi dei fallimenti ma richiamare con decisione coloro che rifiutano l’opportunità loro concessa di accogliere il Vangelo. Il dono della croce e l’invito da parte del vescovo a tutti i partecipanti ad essere missionari di Cristo e del Suo vangelo ha chiuso una serata che, certamente, ha lasciato il segno nei nostri cuori e ci fa ben sperare per il futuro della Chiesa che è in Susa. Ringrazio il parroco del Santuario della Madonna del Rocciamelone, don Remigio Borello, per l’ospitalità. Ringrazio i lettori: Francesca, Maria Letizia e Andrei. Ringrazio coloro che hanno cantato e suonato e le volontarie che hanno distribuito le spighe di grano. Ringrazio infine i membri del Centro Missionario Diocesano e, in particolare, il nostro seminarista Matteo Anselmetti, per la collaborazione fattiva. Il Signore vi ricompensi.

Il Direttore del CMD

Diac. Michele Bennardo

Photo Credit: © Riccardo Schiocchetto

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