Attività estive 2020 – i ricordi a fine estate
ACR: Special Edition!
Un’estate certamente fuori dal comune, questa del 2020, tra mascherine, disinfettanti e distanze di sicurezza, tutti ci siamo trovati ad affrontare nuove situazioni che non ci saremmo mai aspettati; ma forse più di tutti, i bambini e i ragazzi sono stati sconvolti da questa emergenza: lezioni telematiche, belle giornate di sole passate chiusi in casa ma soprattutto niente campo estivo a Bessem Haut! Ma gli educatori si sono messi in moto per trovare un sostituto valido del campo estivo, cercando di ricreare nei limiti del possibile e nel rispetto delle norme sanitarie l’atmosfera gioiosa della casa alpina. Un’impresa ardua, all’apparenza irrealizzabile, quella di unire e condensare in un paio di giorni i giochi, le attività, le riflessioni e le passeggiate tipiche del campo; ma con l’impegno di tutti il progetto iniziale di non lasciare a casa i ragazzi da soli è andato in porto, in poche settimane gli educatori della diocesi, provenienti da diverse parrocchie sono riusciti a organizzarsi per fornire agli ormai fedelissimi, ma anche ai nuovi arrivati, un assaggio di campo.
Due gruppi distinti, media valle, all’oratorio di Foresto, e bassa valle, all’oratorio di Chiusa San Michele, si sono trovati in contemporanea il 25 luglio per incontrare bambini e ragazzi di persona dopo mesi di stop degli oratori, che hanno però proseguito le attività in via telematica, per giocare insieme, con le dovute distanze e precauzioni: disinfettante alla mano e attività studiate appositamente per rispettare tali norme, senza però rinunciare al divertimento.
Il campo estivo, però, senza la passeggiata, e ormai lo sanno tutti, non è definibile tale, dunque la seconda giornata organizzata per il 29 luglio ha visto bambini e animatori alle prese con la consueta camminata, con una piccola variazione dalle destinazioni tipiche: il gruppo di bassa valle ha camminato fino alla Sacra di San Michele a partire dall’oratorio della Chiusa, mentre il gruppo di media valle ha fatto un’escursione a Castello Borello, entrambi immersi nella natura e nella bellezza del creato, in pieno stile ACR.
Certamente il campo è mancato un po’ a tutti, ma rivedere tanti ragazzi dopo tanto tempo, anche se in luoghi diversi, tutti distanti e mascherati, ci fa sperare in una rinascita per il prossimo anno, sperando di poter tornare al più presto a divertirci insieme nei nostri oratori e in casa alpina.
Miriam Cuatto
Giovanissimi: Special Edition!
La pandemia da COVID-19 ha completamente riscritto i programmi degli ultimi mesi di ognuno di noi e, inevitabilmente, non ha risparmiato nemmeno il tradizionale campo Giovanissimi, organizzato ogni anno dall’Azione Cattolica. Pianificato inizialmente dal 24 al 29 agosto presso la casa alpina Giovanni XXIII di Bessen Haut, è stato trasformato in una “Special Edition” spalmata su tre giorni e toccando diversi punti della valle. E così, una trentina tra ragazzi ed educatori si sono ritrovati, lunedì 24 agosto, presso la parrocchia della Chiusa di San Michele a dare il via alle attività, nel pieno rispetto delle norme anti covid. Tra mascherine, gel igienizzante e termoscanner, l’iniziale titubanza è stata superata dalla gioia di ritrovarsi tutti insieme, sfruttando la fantasia degli educatori nel reinventare giochi e attività senza contatto fisico.
Il titolo della settimana è stato “conta le stelle”, un piccolo spunto che ha portato i ragazzi a riflettere sul tema del dono, sull’importanza di scoprirsi tali per il prossimo e sull’amore che la fede in Dio può suscitare in ciascuno di noi. Come ogni campo che si rispetti, inoltre, non è mancata la classica passeggiata: nella giornata di mercoledì 26 l’allegra comitiva ha raggiunto la Certosa di Montebenedetto. Qui, i ragazzi hanno ricevuto la preziosa testimonianza di due volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII, impegnati da anni a donarsi in prima persona per il prossimo, accompagnati dall’assistente diocesano don Antonello Taccori. Proprio il parroco del Villar ha guidato il gruppo nell’ultima serata, venerdì 29, dapprima con la celebrazione della Santa Messa – nuovamente nella Parrocchia della Chiusa – e in seguito con la riflessione conclusiva della veglia alle stelle.
Un’esperienza, quella vissuta dai giovanissimi di quest’anno, molto diversa dal solito e senza la splendida cornice di montagne che solo il balcone di Bessen Haut sa fornire, ma non per questo meno speciale. Dopo mesi di lockdown e nel pieno di una pandemia mondiale, 3 giorni di attività in presenza hanno rappresentato un piccolo grande momento di quasi normalità: insomma, per restare in tema, un dono da custodire con cura.
Alessandro Aimasso
Campo Futuri Educatori!
L’unico campo tenutosi quest’anno con il soggiorno è stato l’annuale campo estivo “Futuri educatori” proposto dall’Azione Cattolica regionale di Piemonte e Valle d’Aosta (che formano un’unica regione ecclesiastica), rivolto ad educatori Acr provenienti da diverse diocesi, accolti dal 26 al 30 di agosto, presso la casa alpina di Mompellato (Rubiana). Della diocesi di Susa hanno partecipato Allegra Ferrando e Maria Elena Reyneri.
L’obbiettivo di questo campo era quello di aiutare dei giovani ragazzi a capire cosa volesse dire essere educatori cristiani nell’Azione Cattolica attraverso laboratori, attività, momenti di gioco, conferenze e incontri coordinati da un’equipe di educatori eccezionali.
“Per noi la parte più formativa di questa esperienza è sicuramente stata il confronto con realtà diocesane differenti dalle nostre. Essendoci diocesi provenienti da tutto il Piemonte, come quelle di Torino, Asti, Fossano e Alba, il confronto fra noi animatori è stato fondamentale. Lo scoprire che, nonostante le differenze, facciamo parte tutti dello stesso gruppo, quello dell’Azione Cattolica, e stiamo facendo tutti lo stesso cammino è stata la parte più bella e importante di questo campo. Il confronto è stato possibile anche grazie al gruppo unito che si è formato durante i giorni e le amicizie che si sono create”
“Grazie a questa esperienza abbiamo anche capito che non siamo solo animatori che giocano con i bambini, partecipano alla messa e agli incontri in parrocchia, ma che dietro il nostro essere educatori cristiani c’è una missione più profonda. Il saper far uscire l’immagine di Dio che c’è nel ragazzo e di camminare insieme ai nostri ragazzi verso il Signore”
“Durante uno degli incontri che vi sono stati duranti il campo, svolto da uno dei nostri educatori, c’è stata presentato il rapporto tra noi educatori, i ragazzi e Dio come una piramide, ma una “piramide al contrario” dove alla base c’è Dio e alla punta i nostri ragazzi e noi siamo un mezzo che agisce per i ragazzi attraverso il messaggio di Dio”.
Allegra Ferrando e Maria Elena Reyneri